Illustrazione del logo della RIDEF 2016, Bénin
La terra rappresenta l’immensità e la densità che sono accostabili all’Incontro
Internazionale degli Educatori Freinet che raggruppano tutti i paesi al di là della sovranità
delle nazioni. Osservando il logo, la terraferma é in bianco e le acque sono in blu secondo i
segni convenzionali della rappresentazione del globo terrestre, noi non inventiamo un’altra
terra. Osservando da vicino, l’Africa é al centro, il che mostra che la RIDEF 2016 costituisce
una preoccupazione dell’intero continente e non di un solo paese. E’ per questo motivo che
nessun paese è rappresentato. Un albero elemento naturale, dell’ambiente vegetale, una
risorsa del sole originata dall’agricoltura, una pianta che assomiglia alla carta geografica del
Bénin, UNA PALMA GRANDE e GIGANTESCA che noi notiamo all’interno dell’Africa.
La palma é una delle rare piante di cui tutti gli elementi hanno un valore commerciale : le
radici, il tronco, il vino ; la noce, il cocco ; la mandorla, i rami, la nervatura, il cibo.
E’ una pianta della cultura beninese, alla base della nostra economia. E’ il frutto
dell’abbraccio dei popoli brasiliano e beninese come lo scambio che si realizza durante i
nostri incontri internazionali degli educatori Freinet (RIDEF).
Da prima e dopo l’indipendenza, il Benin è il primo paese produttore di palme in Africa e il
terzo a livello mondiale. La promozione della palma é stata fatta da uno dei grandi riformatori
della storia del nostro popolo, il re GHEZO. Questo celebre re di Abomey é riconosciuto dal
suo paradigma educativo della reconnu par son paradigme éducationnel de la « JARRE
TROUEE » ( il vaso bucato) che simbolizza l’unità del popolo e la cooperazione.
Atorno alla terra, gli uomini di tutti i colori, seza distinzione di sesso, di età e di religione,
fanno un girotondo tenendosi per mano portando la pedagogia Freinet anch’essa promotric di
educazione cooperativa.
Organizzando la RIDEF 2016 in Bénin, la piccola località di Dogbo e la comunità degli
abitanti si impegnano ad accogliere tutti gli invitati per far loro scoprire innanzitutto le
meraviglie, la cultura e le ricchezze del Benin nella prospettiva di seminare una volta di più
come altre volte i germi di un’educazione alla pace, alla tolleranza, alla differenza, alla
cooperazione, alla difesa dell’ambiente e alla conquista del dominio dell’intelligenza e della
qualità dell’educazione. In una parola, promuovere il talento di ciascuno attraverso il
meticciato interculturale e pedagogico. Così, i bambini e gli adolescenti di domani potranno
costruire un mondo fondato su « l’educazione alla cittadinanza attraverso una democrazia
partecipativa »