La boîte bleue, un atelier du laboratoire des enfants

Inviato da Virginie Marechal il 27/07/14 – 00:46

Créations éphémères

Ce samedi 26 juillet, les enfants de la RIDEF 2014 de Reggio ont vécu un atelier pratiqué depuis nombreuses années par Orietta BUSATTO et Lori ZANETTI : la boîte bleue. Ils ont mobilisé leur cinq sens, touché et senti la terre, les yeux fermés, écouté l'eau, reproduit son bruit…
 
L'équipe du laboratoire des enfants : Orietta BUSATTO, Lori ZANETTI, Maria BATTAIOTTO, Valentina BIDINOTTO, Eleonora ZUMMO, Iaia Maria D'AGOSTINO.
 

Ceramica con Andrea

Inviato da Renate Thiel il 26/07/14 – 15:54

    Andrea Sola 

Mi occupo di ceramica a livello professionale dedicandomi prevalentemente all’aspetto didattico e da circa dieci anni approfondisco le sue applicazioni in ambito pedagogico. I laboratori che sperimento in contesti scolastici ed extra scolastici, che ho chiamato “Il gesto e la parola”, vogliono avvicinare i bambini al mezzo espressivo estetico attraverso la strada della narrazione (anche autobiografica) per immagini.


 


I bambini vengono invitati a elaborare, individualmente o collettivamente, racconti reali o di fantasia che poi traducono in figure con la pittura e la modellazione con l’argilla.

 

 

Case tipiche per la RIDEF 2014 in Italia

Inviato da Claude Beaunis il 08/02/13 – 10:52

Proposta per una citta del mondo

 

Rossella Quaranta, insegnante M.C.E. di Brindisi, ha disegnato per la RIDEF 2014 in Italia il simbolo che le ha ispirato il tema del bambino e della città.

In un incontro di coordinamento il gruppo organizzatore ha pensato di proporre a tutti i gruppi della FIMEM di utilizzare questo simbolo nelle proprie scuole e classi sostituendo alla casetta tradizionale occidentale schemi di case tipiche del proprio paese, espressione della propria cultura.

Dislessia e lettura

Inviato da Léonard De Leo il 19/07/12 – 11:04

DISLESSIA E LETTURA

 

La migliore elaborazione pedagogica sulla lettura e la ricerca in neuroscienze devono incontrarsi e lavorare insieme su modalità di apprendimento della letto-scrittura che non rendano i bambini – in particolare quelli più deboli o divergenti – ‘prigionieri dello strumento’. Cioè, non autentici ‘lettori’, ma ‘decifratori’.